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Condilomi

I condilomi sono verruche nella zona genitale causate dall’infezione da papilloma virus.

Essi rientrano nella categoria delle patologie veneree e si trasmettono prevalentemente per via sessuale, perciò non devono essere assolutamente trascurati, dal momento che il loro grado di contagiosità è molto elevato.

Tali lesioni possono manifestarsi come ispessimenti della cute di colorito variabile e superficie o liscia o mammellonata senza sintomatologia soggettiva di prurito o dolore.

Diagnosi della presenza di condilomi in un paziente

Dopo un’attenta analisi preliminare, lo specialista saprà consigliare il percorso migliore per una completa ed efficace rimozione del problema.

Il medico dermatologo riconosce facilmente i condilomi distinguendoli da lesioni diverse, come alcune ghiandole, papille non virali. Può essere utile l’uso di una lente e in casi particolari l’esame istologico. E’ importante fare delle indagini per escludere la contemporanea presenza di altre infezioni che si possono trasmettere tramite rapporto sessuale come gonorrea, chlamydia, mycoplasmi, HIV o sifilide .

Per scongiurare la trasmissione ad altri soggetti, è consigliata un’astensione totale dai rapporti sessuali: il profilattico, infatti, non garantisce una copertura al 100%.

I condilomi sono neoformazioni benigne che, se adeguatamente trattate, guariscono senza lasciare strascichi.

Nel caso in cui però fossero sottovalutati e non curati, il papilloma virus che è alla loro origine potrebbe essere potenzialmente cancerogeno.

Condilomi e gravidanza

Una paziente che fosse affetta da questa patologia durante la gravidanza, potrebbe veder crescere piccoli condilomi, per poi vederli riassorbire dopo il parto, fino a ridursi o a scomparire del tutto.

Per il neonato il rischio di contrarre condilomi è molto ridotto, infatti la maggior parte dei bambini nascono generalmente sani.

Nel caso in cui i condilomi della futura mamma divengano troppo grandi, tanto da ostruire il canale del parto, sarà comunque possibile far venire alla luce il nascituro in sicurezza, eseguendo un parto cesareo.

A seconda della sede e delle dimensioni si può intervenire chirurgicamente, oppure con laser o crioterapia (azoto liquido).