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Allergia (Reazione Allergica)

L’allergia è una risposta eccessiva e anomala del sistema immunitario a sostanze estranee al corpo, chiamate allergeni.

Queste sostanze possono variare notevolmente, includendo pollini, peli di animali, polvere domestica, alimenti, farmaci e veleno di insetti. 

Quando una persona allergica entra in contatto con un allergene, il suo sistema immunitario produce anticorpi specifici chiamati immunoglobuline E (IgE), che innescano la liberazione di sostanze chimiche come l’istamina, responsabile dei sintomi allergici.

I sintomi allergici sono diversi e possono includere starnuti, prurito agli occhi, congestione nasale, eruzioni cutanee, tosse, respiro sibilante e in casi gravi, shock anafilattico, potenzialmente letale.

La gestione delle allergie richiede una diagnosi accurata da parte di un medico specializzato in allergie e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti.

Sintomi dell’Allergia

Gli allergeni, quando entrano in contatto con una persona allergica, possono provocare una vasta gamma di sintomi

Questi sintomi possono variare a seconda del tipo di allergia e del modo in cui il corpo reagisce all’allergene. 

Tuttavia, ci sono alcuni sintomi comuni che spesso si verificano nelle allergie, che includono:

  1. Starnuti e Congestione Nasale: Quando una persona entra in contatto con un allergene, come pollini, acari della polvere o peli di animali, il sistema immunitario può reagire in modo eccessivo, scatenando una serie di sintomi. Tra questi, uno dei più comuni è l’aumento della produzione di muco nelle vie nasali, che porta a congestione nasale. Questa condizione rende spesso la respirazione attraverso il naso difficile e scomoda, influenzando anche attività quotidiane come mangiare e dormire. Gli starnuti ripetuti sono il tentativo naturale del corpo di espellere l’allergene e il muco in eccesso. Tuttavia, questo può diventare estremamente fastidioso, poiché gli starnuti possono verificarsi in sequenza e interrompere continuamente le attività quotidiane. La congestione nasale può aggravarsi durante la notte, rendendo difficile trovare una posizione comoda per dormire e portando a insonnia o interruzioni frequenti del sonno. A lungo termine, la mancanza di sonno può influenzare negativamente l’umore, la concentrazione e il benessere generale.
  2. Prurito agli Occhi, Naso e Gola: Il prurito è uno dei sintomi più comuni e fastidiosi associati alle allergie. Si manifesta a causa del rilascio di istamina da parte del sistema immunitario in risposta all’esposizione agli allergeni. Questo sintomo può colpire gli occhi, il naso e la gola, creando una sensazione costante di irritazione che spinge a sfregarsi o grattarsi. Il prurito agli occhi può essere particolarmente fastidioso, causando lacrimazione eccessiva, arrossamento e gonfiore delle palpebre, rendendo difficile la lettura, il lavoro al computer o persino la guida. Il prurito al naso può essere associato a starnuti e congestione, mentre il prurito alla gola può portare a una sensazione di secchezza e irritazione, stimolando colpi di tosse che peggiorano il disagio. Nei casi più gravi, il prurito può essere così intenso da interferire con le attività quotidiane e il sonno, aumentando il livello di stress e la sensazione di disagio generale.
  3. Eruzione Cutanea e Prurito: Le allergie possono scatenare reazioni cutanee di vario tipo, che si manifestano con arrossamenti, gonfiori, eruzioni cutanee, dermatiti o persino vesciche. Queste lesioni possono comparire immediatamente dopo l’esposizione all’allergene o svilupparsi gradualmente nel tempo. Il prurito associato a queste reazioni può variare da lieve a estremamente intenso, portando spesso a grattarsi ripetutamente, il che può aggravare ulteriormente la situazione e aumentare il rischio di infezioni secondarie. Le reazioni cutanee possono manifestarsi in aree specifiche del corpo o diffondersi su ampie superfici, causando disagio estetico e fisico. Nei bambini, le eruzioni cutanee possono interferire con il sonno e il gioco, mentre negli adulti possono influenzare la fiducia in sé stessi e le relazioni sociali. Il trattamento delle eruzioni cutanee allergiche spesso richiede l’uso di creme a base di corticosteroidi, antistaminici topici e idratanti per lenire la pelle e ridurre l’infiammazione.
  4. Tosse e Respiro Sibilante: Le allergie respiratorie possono irritare le vie aeree superiori e inferiori, portando a sintomi come tosse persistente e respiro sibilante. La tosse può essere secca, causata da irritazione, o produttiva, con espettorazione di muco, a seconda della gravità dell’infiammazione. Il respiro sibilante, caratterizzato da un suono fischiante durante la respirazione, è causato dal restringimento delle vie aeree, che può rendere difficile l’ingresso e l’uscita dell’aria dai polmoni. Questi sintomi possono essere particolarmente preoccupanti per le persone con asma allergico, poiché un’esacerbazione dell’allergia può portare a un attacco d’asma, che richiede un trattamento immediato con inalatori o farmaci sistemici. Il disagio causato dalla tosse e dal respiro sibilante può anche influenzare il sonno, il lavoro e le attività fisiche, portando a una riduzione significativa della qualità della vita.
  5. Gonfiore: Alcune reazioni allergiche possono provocare gonfiori localizzati o diffusi, una condizione nota come angioedema. Questo sintomo può colpire varie parti del corpo, come labbra, occhi, mani, piedi o persino la gola. Il gonfiore può essere accompagnato da prurito, dolore o una sensazione di tensione nella pelle. Quando il gonfiore coinvolge la gola o la lingua, può causare difficoltà respiratorie o problemi di deglutizione, rappresentando una potenziale emergenza medica. L’angioedema può anche avere un impatto estetico significativo, causando ansia e imbarazzo. Nei casi lievi, il trattamento può includere antistaminici o corticosteroidi orali, mentre nei casi gravi può essere necessario un intervento medico urgente con l’uso di epinefrina e monitoraggio in ospedale.
  6. Diarrea e Mal di Stomaco: Le allergie alimentari sono spesso associate a sintomi gastrointestinali, che possono manifestarsi poco dopo l’ingestione dell’alimento scatenante. I sintomi possono includere diarrea, crampi addominali, nausea, vomito e gonfiore, che possono variare in intensità da lievi a gravi. Nei bambini, questi sintomi possono influenzare la crescita e lo sviluppo, mentre negli adulti possono interferire con le attività quotidiane e la vita sociale. Nei casi più gravi, le allergie alimentari possono causare una grave infiammazione intestinale, richiedendo un trattamento con farmaci specifici e un monitoraggio dietetico. La gestione delle allergie alimentari si basa sull’eliminazione rigorosa degli allergeni dalla dieta e sull’educazione del paziente a riconoscere e gestire le reazioni.
  7. Anafilassi: L’anafilassi è una reazione allergica sistemica e potenzialmente letale che richiede un trattamento immediato. I sintomi includono difficoltà respiratorie, gonfiore della gola, calo rapido della pressione sanguigna, pallore, confusione, vertigini e, nei casi più gravi, perdita di coscienza o arresto cardiaco. Questa condizione può svilupparsi rapidamente e peggiorare nel giro di pochi minuti, rendendo cruciale la somministrazione tempestiva di epinefrina tramite un autoiniettore. Dopo il trattamento iniziale, il paziente deve essere trasportato immediatamente in ospedale per monitoraggio e ulteriori cure. L’anafilassi è più comune nelle allergie alimentari, alle punture di insetti o a farmaci specifici, e richiede una gestione preventiva rigorosa, inclusa l’educazione all’uso dell’autoiniettore di epinefrina e la consapevolezza dei fattori scatenanti.

È importante sottolineare che i sintomi delle allergie possono variare da persona a persona e possono essere influenzati da una serie di fattori, tra cui il tipo di allergene coinvolto, la sensibilità individuale e lo stato di salute generale.

Se si sospetta di avere un’allergia o se si verificano sintomi gravi o persistenti, è consigliabile consultare un medico per una valutazione accurata e una gestione appropriata.

Cause dell’Allergia

Le cause dell’allergia sono varie e dipendono da una combinazione di fattori genetici, ambientali e immunologici.

Ecco una panoramica delle principali cause dell’allergia:

  • Fattori Genetici: La predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo delle allergie. Studi hanno dimostrato che la suscettibilità alle allergie può essere ereditata dai genitori, ma il meccanismo non è semplice né lineare. Se uno dei genitori ha una storia di allergie, il rischio che i figli sviluppino allergie aumenta significativamente. Questo rischio è ancora maggiore se entrambi i genitori sono allergici, specialmente se condividono la stessa tipologia di allergia, come il raffreddore da fieno o l’asma allergico. Tuttavia, le allergie specifiche non vengono necessariamente ereditate in modo diretto; ad esempio, un genitore con un’allergia alimentare potrebbe avere un figlio con una predisposizione a un’allergia respiratoria. Inoltre, fattori epigenetici possono influenzare l’espressione genetica, modificando il rischio di sviluppare allergie in base all’ambiente e allo stile di vita. Questo significa che la genetica crea una base di suscettibilità, ma l’ambiente e le esperienze personali giocano un ruolo cruciale nel determinare se e come le allergie si manifesteranno.
  • Esposizione agli Allergeni: Gli allergeni sono sostanze normalmente innocue che, in individui predisposti, scatenano una reazione eccessiva del sistema immunitario. L’esposizione a queste sostanze è un fattore chiave nello sviluppo delle allergie. Gli allergeni più comuni includono pollini di piante come graminacee e betulle, peli e forfora di animali domestici, acari della polvere, muffe, alimenti specifici (come latte, uova, arachidi e frutti di mare), farmaci (ad esempio antibiotici come la penicillina) e veleno di insetti come api e vespe. Quando una persona predisposta entra in contatto con un allergene, il suo sistema immunitario può sviluppare una sensibilizzazione, producendo anticorpi IgE specifici contro quella sostanza. Questa sensibilizzazione non provoca sintomi immediati, ma prepara il sistema immunitario a reagire violentemente in occasione di esposizioni successive. Con il tempo, l’esposizione ripetuta a questi allergeni aumenta la probabilità che il corpo sviluppi una reazione allergica, che può variare da lieve (come prurito o eruzione cutanea) a grave (come l’anafilassi).
  • Esposizione Precoce agli Allergeni: L’età e il momento dell’esposizione agli allergeni possono influenzare profondamente il rischio di sviluppare allergie. Durante l’infanzia, il sistema immunitario è in fase di sviluppo e risulta particolarmente vulnerabile a fattori ambientali. C’è un crescente consenso scientifico sul fatto che l’introduzione precoce di allergeni, come gli alimenti potenzialmente allergizzanti (ad esempio arachidi e uova), nel primo anno di vita possa ridurre il rischio di allergie alimentari. Tuttavia, un’esposizione eccessivamente precoce o impropria, come introdurre cibi solidi prima dei quattro mesi di età, può avere l’effetto opposto, aumentando la sensibilità del sistema immunitario. Anche fattori come l’esposizione a peli di animali domestici o muffe durante i primi mesi di vita possono modulare la risposta immunitaria. Mentre alcuni studi suggeriscono che vivere con animali domestici possa ridurre il rischio di allergie, altri indicano che un’esposizione eccessiva a certi allergeni in un’età molto precoce potrebbe aumentare il rischio di sensibilizzazione.
  • Ambiente: L’ambiente in cui una persona vive gioca un ruolo significativo nello sviluppo delle allergie. Le persone che vivono in aree urbane, dove l’inquinamento atmosferico è più elevato, tendono ad avere un rischio maggiore di sviluppare allergie respiratorie rispetto a quelle che vivono in aree rurali. Gli inquinanti atmosferici, come il particolato fine (PM2.5), l’ozono e i gas di scarico, possono irritare le vie respiratorie e aumentare la sensibilità agli allergeni ambientali. All’interno delle abitazioni, la presenza di muffe, acari della polvere o peli di animali può creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle allergie, specialmente in case poco ventilate o con livelli di umidità elevati. Anche fattori stagionali, come l’impollinazione delle piante in primavera, possono scatenare allergie in persone sensibili. L’accesso a spazi verdi, l’esposizione a microrganismi naturali e il contatto con la natura possono, al contrario, avere un effetto protettivo, modulando il sistema immunitario e riducendo il rischio di sviluppare allergie.
  • Stile di Vita e Dieta: Le scelte di vita e le abitudini alimentari possono influenzare profondamente il rischio di sviluppare allergie. Il fumo durante la gravidanza o l’esposizione al fumo passivo nei primi anni di vita sono fattori di rischio noti per le allergie e le malattie respiratorie, poiché le sostanze chimiche contenute nel fumo possono danneggiare lo sviluppo del sistema immunitario e polmonare del bambino. Una dieta povera di nutrienti essenziali, come vitamine e antiossidanti presenti in frutta e verdura, può compromettere la capacità del corpo di regolare le risposte immunitarie, aumentando il rischio di sensibilizzazione agli allergeni. Al contrario, una dieta ricca di alimenti altamente processati e zuccheri raffinati può contribuire a uno stato infiammatorio cronico, predisponendo alle allergie. L’allattamento al seno, invece, è considerato un fattore protettivo, poiché fornisce anticorpi materni che aiutano a rafforzare il sistema immunitario del bambino e a ridurre il rischio di allergie, almeno nei primi mesi di vita.
  • Alterazioni del Sistema Immunitario: Lo sviluppo delle allergie è strettamente legato a squilibri nel sistema immunitario. In condizioni normali, il sistema immunitario distingue tra sostanze innocue e patogeni dannosi, reagendo solo contro quest’ultimi. Tuttavia, nelle persone predisposte alle allergie, questa regolazione è compromessa. Gli squilibri tra le diverse popolazioni di cellule T, come le cellule T helper di tipo 1 (Th1) e di tipo 2 (Th2), giocano un ruolo cruciale. Un’eccessiva attività delle cellule Th2, che stimolano la produzione di anticorpi IgE, è associata alle reazioni allergiche. Allo stesso modo, anomalie nella produzione di citochine, come l’interleuchina-4 (IL-4) e l’interleuchina-5 (IL-5), possono amplificare la risposta infiammatoria. Inoltre, una ridotta attività delle cellule T regolatorie, che normalmente aiutano a sopprimere le risposte immunitarie eccessive, può contribuire al mantenimento delle allergie. Questi squilibri possono essere influenzati da fattori genetici, ambientali e comportamentali, creando un’interazione complessa che determina il rischio e la gravità delle reazioni allergiche.

Comprendere queste complesse interazioni tra fattori genetici, ambientali, comportamentali e immunologici è fondamentale per affrontare efficacemente il problema delle allergie e sviluppare strategie di prevenzione e trattamento più mirate.


Le Allergie, sono Pericolose?

Le allergie possono essere pericolose, specialmente quando si verificano reazioni gravi note come anafilassi. 

Tuttavia, non tutte le allergie comportano lo stesso grado di rischio. Ecco una panoramica dei potenziali pericoli delle allergie:

  • Reazioni Moderatamente Gravi: Le reazioni allergiche moderatamente gravi sono una categoria di risposte del sistema immunitario che, pur non rappresentando un pericolo immediato per la vita, possono causare un disagio significativo e influire in modo marcato sul benessere quotidiano. Queste reazioni possono manifestarsi in diversi modi, come prurito cutaneo, eruzioni cutanee (come l’orticaria), congestione nasale persistente, tosse cronica e, in alcuni casi, lievi difficoltà respiratorie. Ad esempio, una persona esposta a un allergene respiratorio, come il polline o gli acari della polvere, potrebbe soffrire di una congestione nasale che impedisce un sonno riposante e causa affaticamento diurno. Le eruzioni cutanee, che possono svilupparsi dopo il contatto con allergeni come detergenti o cosmetici, possono essere pruriginose e irritanti, portando a graffi continui che peggiorano il disagio e aumentano il rischio di infezioni secondarie. Anche se queste reazioni sono generalmente gestibili con farmaci da banco, come antistaminici o corticosteroidi topici, possono richiedere un consulto medico per determinare l’allergene scatenante e prevenire future esposizioni. Il monitoraggio attento e l’adozione di misure preventive, come l’uso di coperture per materassi contro gli acari o il cambiamento dei prodotti per la cura della pelle, possono ridurre significativamente l’impatto di queste reazioni sulla qualità della vita.
  • Anafilassi: L’anafilassi rappresenta una delle reazioni allergiche più gravi e pericolose per la vita, caratterizzata da un’insorgenza improvvisa e da una progressione rapida dei sintomi. Questa condizione si verifica quando il sistema immunitario risponde in modo eccessivo a un allergene, come cibo, punture di insetti, farmaci o lattice, rilasciando una quantità massiccia di sostanze chimiche, come l’istamina, nel corpo. I sintomi iniziali dell’anafilassi possono includere prurito diffuso, gonfiore del viso e delle labbra, e senso di oppressione al petto, ma possono rapidamente evolvere in difficoltà respiratorie severe, gonfiore della gola che ostruisce le vie aeree, calo pericoloso della pressione sanguigna, vertigini e perdita di coscienza. In alcuni casi, l’anafilassi può culminare in shock anafilattico, una condizione che richiede un trattamento medico immediato per prevenire danni agli organi vitali e il decesso. La gestione dell’anafilassi richiede l’uso tempestivo di epinefrina tramite un autoiniettore (come un EpiPen), seguito dal trasporto d’urgenza in ospedale per un trattamento ulteriore e un monitoraggio prolungato. Le persone a rischio di anafilassi dovrebbero sempre portare con sé un autoiniettore e essere educate a riconoscere i primi segni della reazione per intervenire prontamente.
  • Allergie Alimentari: Le allergie alimentari sono una causa comune di reazioni allergiche che possono variare da lievi a potenzialmente letali. In questi casi, il sistema immunitario riconosce erroneamente determinate proteine alimentari come pericolose e inizia a produrre anticorpi IgE per combatterle. Gli allergeni alimentari più comuni includono arachidi, frutta a guscio, pesce, crostacei, uova, latte, grano e soia. Anche una quantità minima dell’alimento scatenante può innescare una reazione, che potrebbe manifestarsi con sintomi come orticaria, prurito, gonfiore della bocca o della gola, crampi addominali, nausea, vomito e diarrea. Nei casi più gravi, l’ingestione di un allergene alimentare può causare anafilassi, mettendo a rischio immediato la vita del paziente. Le allergie alimentari non solo compromettono la salute fisica, ma possono anche influire negativamente sulla vita sociale ed emotiva delle persone, poiché richiedono attenzione costante nella selezione degli alimenti e possono limitare la partecipazione a eventi sociali e familiari. La gestione delle allergie alimentari si basa principalmente sull’eliminazione rigorosa dell’allergene dalla dieta, sull’educazione alla lettura delle etichette alimentari e sull’uso di un autoiniettore di epinefrina per le emergenze.
  • Allergie Respiratorie: Le allergie respiratorie, come la rinite allergica (comunemente nota come febbre da fieno) e l’asma allergico, rappresentano una delle manifestazioni più comuni delle allergie, influenzando milioni di persone in tutto il mondo. Queste condizioni si verificano quando il sistema immunitario reagisce a inalanti come pollini, acari della polvere, muffe o peli di animali domestici. I sintomi della rinite allergica includono starnuti frequenti, congestione nasale, prurito agli occhi, lacrimazione e sensazione di oppressione al petto. L’asma allergico, invece, può causare respiro sibilante, difficoltà respiratorie, tosse cronica e attacchi di asma, che possono essere scatenati da allergeni o da fattori aggravanti come l’esercizio fisico o le infezioni respiratorie. Durante i periodi di esacerbazione, come la stagione dei pollini, le persone con allergie respiratorie possono sperimentare un peggioramento significativo dei sintomi, che influisce negativamente sulla qualità del sonno, sulla produttività e sulla vita sociale. La gestione delle allergie respiratorie richiede spesso l’uso di farmaci specifici, come antistaminici, decongestionanti, corticosteroidi nasali o inalatori per l’asma. Inoltre, misure preventive come l’uso di purificatori d’aria, la riduzione dell’esposizione agli allergeni e l’immunoterapia specifica (come i vaccini antiallergici) possono aiutare a controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita a lungo termine.

Prendere sul serio le allergie è fondamentale, specialmente quando si tratta di potenziali reazioni gravi. 

Oltre a seguire i consigli medici e a gestire le allergie in modo appropriato, è essenziale che le persone affette da allergie gravi siano adeguatamente istruite sull’uso di dispositivi di autoiniezione di epinefrina e abbiano sempre accesso a tali strumenti in caso di emergenza.


Tipologie di Allergia

Le allergie possono manifestarsi in diverse forme e coinvolgere una enorme gamma di allergeni. 

Quindi, potenzialmente, le allergie sono infinite, ma le principali tipologie di allergia sono:

  1. Allergie Respiratorie: Queste allergie coinvolgono il sistema respiratorio e sono spesso scatenate da allergeni presenti nell’aria. Le allergie respiratorie includono:
    • Febbre da Fieno (Rinite Allergica): È causata principalmente dall’esposizione al polline di piante, alberi, erbe o erbe infestanti. I sintomi tipici includono starnuti, prurito al naso, congestione nasale e lacrimazione degli occhi.
    • Asma Allergico: Si verifica quando le vie respiratorie si infiammano a causa di allergeni come polline, peli di animali, acari della polvere o muffe. I sintomi includono respiro sibilante, tosse, difficoltà respiratoria e oppressione toracica.
  2. Allergie Alimentari: Queste allergie si verificano quando il sistema immunitario reagisce eccessivamente a particolari alimenti o ingredienti presenti negli alimenti. Alcuni esempi comuni di allergie alimentari includono:
    • Allergie alle Arachidi e Frutta a Guscio: Le allergie alle arachidi e ad altri tipi di frutta a guscio possono causare reazioni gravi e potenzialmente letali. I sintomi possono variare da eruzioni cutanee e prurito a gonfiore delle labbra e difficoltà respiratorie.
    • Allergie ai Frutti di Mare: Sono spesso causate da allergeni presenti nei crostacei (come gamberi, aragoste, granchi) e nei molluschi (come ostriche, vongole, cozze). Le reazioni possono essere gravi e includere gonfiore, prurito, difficoltà respiratorie e shock anafilattico.
  3. Allergie Cutanee: Queste allergie coinvolgono la pelle e possono essere causate da contatto diretto con allergeni o da reazioni sistemica. Alcune tipologie includono:
    • Dermatite da Contatto Allergica: la dermatite allergica da contatto ai verifica quando la pelle viene esposta a sostanze come nichel, lattice, detergenti o profumi, causando arrossamenti, eruzioni cutanee, prurito e vesciche.
    • Eczema da contatto: l’eczema una condizione cutanea cronica caratterizzata da arrossamenti, prurito, secchezza e desquamazione della pelle. Le cause esatte dell’eczema da contatto non sono completamente comprese, ma si ritiene che fattori genetici e ambientali svolgano un ruolo importante.
  4. Allergie agli Insetti: Queste allergie si verificano in risposta al veleno iniettato dagli insetti durante una puntura o un morso. Alcuni esempi includono:
    • Allergie alle Punture di Api e Vespe: Le reazioni possono variare da lievi arrossamenti e gonfiori localizzati a gravi reazioni sistemiche, inclusi shock anafilattico e difficoltà respiratorie.
    • Allergie alle Punture di Zanzara o Pappataci: Possono causare arrossamenti, gonfiori, prurito e, in alcuni casi, reazioni allergiche sistemiche.

Troviamo poi anche:

  • Allergie agli Acari della Polvere: Questi microscopici organismi sono una causa comune di allergie respiratorie. Gli acari della polvere si trovano comunemente nelle case, soprattutto nei materassi, nei cuscini, nei tappeti e nei tessuti. Le allergie agli acari della polvere possono causare sintomi simili alla febbre da fieno, come starnuti, congestione nasale e prurito agli occhi.
  • Allergie ai Funghi (Muffe): Le muffe possono crescere in ambienti umidi come cantine, bagni e sotto le piastrelle. L’esposizione alle spore di muffa può scatenare reazioni allergiche che causano sintomi respiratori come tosse, respiro sibilante e congestione nasale, così come sintomi cutanei come prurito e eruzioni cutanee
  • Allergie ai Farmaci: Alcuni farmaci possono provocare reazioni allergiche nel corpo. Le allergie ai farmaci possono variare da lievi eruzioni cutanee a reazioni gravi come l’anafilassi. Gli antibiotici come la penicillina e i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono tra i farmaci più comuni che possono scatenare allergie.
  • Allergie agli Animali: Il pelo, la pelle morta, la saliva e le urine degli animali domestici come cani, gatti, cavalli e roditori possono provocare reazioni allergiche in alcune persone. I sintomi includono starnuti, prurito agli occhi, congestione nasale e, in casi gravi, difficoltà respiratorie.
  • Allergie al Lattice: Il lattice è una sostanza naturale prodotta dal lattice di alberi di gomma. L’esposizione al lattice, spesso attraverso guanti di gomma o altri dispositivi medici, può scatenare reazioni allergiche che causano prurito, arrossamenti, gonfiore e in casi gravi, shock anafilattico.
  • Allergie ai Metalli: Alcuni metalli, come nichel, cromo e cobalto, possono causare reazioni allergiche quando entrano a contatto con la pelle. Queste allergie possono svilupparsi a seguito di contatto diretto con gioielli, bottoni, cinture o utensili metallici e possono causare eruzioni cutanee, prurito, arrossamenti e gonfiore.
  • Allergie al Polline di Alberi, Erbe e Erbacce: Oltre alla febbre da fieno, il polline di alberi, erbe e erbacce può scatenare allergie stagionali che causano sintomi come starnuti, prurito agli occhi, congestione nasale e tosse.
  • Allergie Ambientali: Alcuni prodotti chimici e sostanze presenti nell’ambiente, come il fumo di tabacco, gli aerosol, le sostanze chimiche di pulizia e i profumi, possono provocare reazioni allergiche in alcune persone. I sintomi possono variare e includere prurito, congestione nasale, tosse e irritazione della pelle.

Queste sono solo alcune delle principali tipologie di allergie. 

È importante riconoscere i sintomi e le cause specifiche delle allergie per poterle gestire efficacemente e prevenire reazioni gravi. 

Consultare un medico allergologo è essenziale per una diagnosi precisa e un piano di trattamento adeguato.


Altri nomi dell’Allergia

Ci sono diversi nomi e sinonimi che possono essere utilizzati per indicare l’allergia.

Ecco alcuni di essi:

  • Ipersensibilità: Questo termine viene utilizzato in ambito medico per descrivere una risposta eccessiva o anomala del sistema immunitario a una sostanza esterna normalmente innocua. L’ipersensibilità può manifestarsi in vari modi, tra cui allergie, reazioni autoimmuni o altre condizioni immunitarie. In caso di allergia, l’ipersensibilità si sviluppa quando il sistema immunitario riconosce una sostanza comune, come polline, acari della polvere o alimenti, come una minaccia eccessiva. Questo provoca una cascata di reazioni, tra cui il rilascio di istamina e altri mediatori chimici che scatenano sintomi come prurito, starnuti, congestione, o nei casi più gravi, difficoltà respiratorie e anafilassi. L’ipersensibilità può essere immediata, con sintomi che si manifestano subito dopo l’esposizione all’allergene, o ritardata, con sintomi che si sviluppano dopo ore o giorni.
  • Reazione allergica: Una reazione allergica si verifica quando il sistema immunitario risponde in modo esagerato a un allergene, causando sintomi che possono variare in gravità. Durante una reazione allergica, il corpo rilascia sostanze chimiche come l’istamina, che provocano infiammazione e sintomi caratteristici. Questi possono includere starnuti, eruzioni cutanee, gonfiore, prurito, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, shock anafilattico. Le reazioni allergiche possono verificarsi a seguito dell’esposizione a diversi tipi di allergeni, come pollini, alimenti, farmaci, veleno di insetti o prodotti chimici. Sebbene molte reazioni siano lievi e gestibili con antistaminici, altre possono richiedere cure mediche immediate. È essenziale riconoscere i sintomi precocemente per intervenire tempestivamente e prevenire complicazioni.
  • Allergopatia: Il termine allergopatia si riferisce a una condizione caratterizzata dalla presenza di allergie ricorrenti o persistenti. Le persone con allergopatia possono sperimentare sintomi frequenti come starnuti, congestione nasale, prurito o eruzioni cutanee, che possono influenzare significativamente la qualità della vita. L’allergopatia può includere una vasta gamma di manifestazioni allergiche, come la rinite allergica, l’asma allergico o la dermatite atopica. Spesso, questa condizione è associata a una predisposizione genetica e può essere aggravata da fattori ambientali o comportamentali. La gestione dell’allergopatia richiede un approccio personalizzato, che può includere l’identificazione degli allergeni scatenanti, l’uso di farmaci antistaminici o corticosteroidi e, nei casi più gravi, l’immunoterapia specifica.
  • Allergica: Questo termine descrive qualcosa che è legato o associato alle allergie o alle reazioni allergiche. Può riferirsi a una persona che soffre di allergie, come in “persona allergica”, o a una reazione specifica, come in “reazione allergica”. Nell’uso comune, il termine è spesso utilizzato per indicare una sensibilità particolare a sostanze come pollini, alimenti o farmaci. Ad esempio, si può dire che una persona è “allergica ai pollini” o “allergica al lattosio”. L’uso dell’aggettivo aiuta a descrivere la relazione diretta tra il soggetto e l’allergene.
  • Allergismo: L’allergismo è un termine più colloquiale utilizzato per descrivere la tendenza di una persona a sviluppare allergie. Può essere considerato sinonimo di ipersensibilità allergica e spesso si riferisce a una predisposizione genetica o ambientale. Ad esempio, una famiglia con una storia di allergie potrebbe essere definita “soggetta all’allergismo”. Sebbene il termine non sia scientifico, è spesso usato per descrivere in modo informale una condizione di sensibilità generalizzata agli allergeni.
  • Astenia allergica: Questo termine descrive una sensazione di debolezza o stanchezza che può essere associata a una reazione allergica. L’astenia allergica può verificarsi durante periodi di esposizione prolungata agli allergeni, come durante la stagione dei pollini, quando il sistema immunitario è costantemente attivato. I sintomi possono includere affaticamento generale, difficoltà di concentrazione e una sensazione di pesantezza fisica, che possono interferire con le attività quotidiane. Questo stato di debolezza può essere aggravato da altri sintomi allergici, come congestione nasale, prurito o disturbi del sonno.
  • Reattività immunologica: La reattività immunologica si riferisce alla capacità del sistema immunitario di rispondere a sostanze estranee, inclusi gli allergeni. In caso di allergia, questa reattività è anormalmente elevata, portando a una risposta esagerata a sostanze altrimenti innocue. Questo termine è utilizzato in ambito medico per descrivere il livello di sensibilità del sistema immunitario e può essere misurato tramite test specifici, come il prick test cutaneo o gli esami del sangue per rilevare gli anticorpi IgE. Una maggiore reattività immunologica è spesso alla base delle manifestazioni allergiche.
  • Rinite allergica: La rinite allergica è una forma di allergia che colpisce le vie respiratorie superiori, causando sintomi come starnuti, prurito nasale, congestione e secrezione nasale. È spesso scatenata da allergeni inalati, come pollini, acari della polvere o peli di animali. La rinite allergica può essere stagionale, associata a specifici periodi dell’anno, come la primavera o l’autunno, o perenne, con sintomi che persistono tutto l’anno. Sebbene non sia una condizione grave, può influenzare significativamente la qualità della vita, interferendo con il sonno, il lavoro e le attività quotidiane.
  • Asma allergico: L’asma allergico è una forma di asma scatenata da allergeni inalati, come pollini, muffe, acari della polvere o peli di animali domestici. Questa condizione provoca l’infiammazione e il restringimento delle vie aeree, causando sintomi come respiro sibilante, difficoltà respiratorie, tosse e senso di oppressione al petto. Gli attacchi di asma allergico possono variare in gravità, da lievi a potenzialmente pericolosi per la vita, e richiedono spesso l’uso di farmaci broncodilatatori e corticosteroidi per il controllo dei sintomi.
  • Dermatite atopica: La dermatite atopica è una condizione infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da arrossamenti, prurito, secchezza e desquamazione. Spesso associata a una predisposizione genetica, questa condizione può essere aggravata da allergeni ambientali, come polvere, polline o determinati alimenti. La dermatite atopica è comune nei bambini ma può persistere anche nell’età adulta, richiedendo una gestione continua con idratanti, corticosteroidi topici e, nei casi più gravi, farmaci immunomodulatori.
  • Urticaria: L’orticaria è una reazione cutanea caratterizzata dalla comparsa improvvisa di protuberanze pruriginose e rosse sulla pelle, che possono variare in dimensioni e forma. Questa condizione può essere scatenata da allergeni alimentari, farmaci, punture di insetti o altre sostanze irritanti. Sebbene l’orticaria sia generalmente temporanea e si risolva spontaneamente, in alcuni casi può persistere per settimane o mesi, causando disagio significativo.
  • Shock anafilattico: Lo shock anafilattico è una reazione allergica grave e potenzialmente letale che si verifica rapidamente dopo l’esposizione a un allergene. I sintomi includono difficoltà respiratorie, gonfiore della gola, calo della pressione sanguigna e perdita di coscienza. È una situazione di emergenza medica che richiede il trattamento immediato con epinefrina e l’intervento di personale medico per stabilizzare il paziente.
  • Rinite vasomotoria: La rinite vasomotoria è una condizione simile alla rinite allergica, ma non è causata da allergeni specifici. I sintomi, che includono starnuti, congestione nasale e secrezione nasale, possono essere scatenati da cambiamenti climatici, profumi forti, fumo o stress emotivo. Sebbene non sia tecnicamente un’allergia, può essere confusa con essa a causa della somiglianza dei sintomi.
  • Intolleranza: L’intolleranza, sebbene distinta dall’allergia, è una reazione avversa a una sostanza, come un alimento o un farmaco, che non coinvolge il sistema immunitario. Ad esempio, l’intolleranza al lattosio è causata dalla mancanza di un enzima necessario per digerire il lattosio, portando a sintomi gastrointestinali come gonfiore, crampi e diarrea. Sebbene i sintomi possano essere fastidiosi, non sono pericolosi come quelli di una vera allergia.

Naturalmente la terminologia può variare a seconda del contesto e della regione geografica, ma questi sono alcuni dei termini più comuni utilizzati per riferirsi all’allergia.


Clinica IDE: Visita e Diagnosi dell’Allergia a Milano

La visita e la diagnosi delle allergie sono fondamentali per identificare gli allergeni responsabili delle reazioni e sviluppare un piano di gestione personalizzato. 

Ecco come di solito viene condotta la visita e la diagnosi delle allergie presso l’Istituto Dermatologico IDE di Milano:

  1. Raccolta della Storia Clinica: La raccolta della storia clinica è un passo fondamentale nel processo diagnostico delle allergie e richiede un’attenzione approfondita ai dettagli. Durante questa fase, il medico allergologo pone domande mirate per comprendere non solo i sintomi attuali del paziente, ma anche il loro andamento temporale. Ad esempio, il medico può chiedere quando i sintomi si sono manifestati per la prima volta, se sono stagionali o persistenti, e se peggiorano in determinate circostanze, come durante l’esposizione a determinati ambienti o alimenti. Viene valutato anche il loro impatto sulla qualità della vita, ad esempio se interferiscono con il sonno, il lavoro o le attività quotidiane. Una parte cruciale della storia clinica è l’esplorazione di eventuali fattori di rischio, tra cui una storia personale o familiare di allergie, asma, dermatite atopica o altre condizioni correlate. Il medico potrebbe anche indagare su eventuali cambiamenti recenti nello stile di vita, come l’introduzione di nuovi alimenti, farmaci o animali domestici, che potrebbero essere correlati all’insorgenza dei sintomi. Questo approccio sistematico consente di costruire un quadro clinico completo che guida i successivi passi diagnostici.
  2. Esame Obiettivo: L’esame obiettivo rappresenta una componente essenziale del processo diagnostico e si concentra sull’osservazione e sulla valutazione fisica dei segni di allergia. Durante questa fase, il medico esamina attentamente il paziente per individuare eventuali manifestazioni visibili di allergia. Ciò può includere l’ispezione della pelle per rilevare la presenza di eruzioni cutanee, orticaria, dermatite o segni di grattamento dovuti al prurito. Il medico esamina anche le vie respiratorie superiori, osservando eventuali segni di congestione nasale, secrezioni trasparenti o gonfiore della mucosa nasale, che sono tipici della rinite allergica. Inoltre, viene valutata la gola per segni di irritazione o gonfiore, e gli occhi per eventuali sintomi come arrossamento, lacrimazione o prurito. Nel caso di sospette allergie respiratorie o asma allergico, il medico può auscultare i polmoni per rilevare la presenza di suoni respiratori anomali, come il respiro sibilante. Questo esame approfondito consente di raccogliere informazioni cliniche preziose che completano la storia del paziente e indirizzano verso i test diagnostici appropriati.
  3. Test Allergici: I test allergici cutanei sono strumenti diagnostici altamente specifici utilizzati per identificare gli allergeni che provocano una reazione allergica nel paziente. Durante questa procedura, piccole quantità di allergeni sospetti vengono applicate sulla pelle del paziente, di solito sull’avambraccio o sulla schiena. Successivamente, si pratica un leggero graffio o una puntura per far entrare in contatto l’allergene con il sistema immunitario. Dopo circa 15-20 minuti, il medico valuta la reazione cutanea: un’area di arrossamento, gonfiore o prurito indica una sensibilità all’allergene specifico. Questi test sono rapidi, relativamente indolori e forniscono risultati immediati, rendendoli una scelta comune per diagnosticare allergie respiratorie, alimentari e cutanee. Tuttavia, non sono indicati in tutti i pazienti, ad esempio in quelli con malattie della pelle diffuse o in coloro che assumono farmaci che possono interferire con i risultati. In questi casi, si ricorre a test alternativi.
  4. Test di Sangue per gli Anticorpi IgE: I test di sangue per gli anticorpi IgE specifici rappresentano un’alternativa o un complemento ai test cutanei, soprattutto in pazienti con controindicazioni ai test sulla pelle. Questi esami misurano la quantità di anticorpi IgE nel sangue che il sistema immunitario produce in risposta a determinati allergeni. Un livello elevato di IgE specifici per un allergene indica una sensibilità a quella sostanza. Questo test è particolarmente utile per diagnosticare allergie alimentari, respiratorie o farmacologiche e può essere eseguito indipendentemente dall’assunzione di farmaci. Sebbene i risultati richiedano più tempo rispetto ai test cutanei, i test del sangue offrono un’opzione diagnostica preziosa in situazioni in cui il test cutaneo non è praticabile o non è consigliato.
  5. Diario delle Allergie: Il diario delle allergie è uno strumento pratico e utile che il medico può consigliare al paziente di tenere per documentare i sintomi e i fattori scatenanti. In questo diario, il paziente registra dettagli come l’orario e il contesto in cui si verificano i sintomi, la loro durata e gravità, gli alimenti consumati, l’esposizione a potenziali allergeni e le attività svolte. Questo registro dettagliato può aiutare il medico a identificare schemi o correlazioni che non sarebbero altrimenti evidenti. Ad esempio, un paziente potrebbe notare che i sintomi peggiorano dopo l’esposizione a un determinato animale domestico o durante una specifica stagione dell’anno. Il diario delle allergie è particolarmente utile per diagnosticare allergie alimentari o ambientali e per monitorare l’efficacia dei trattamenti o delle misure preventive adottate.
  6. Prove di Sfida Allergica: Le prove di sfida allergica rappresentano uno strumento diagnostico avanzato utilizzato quando i risultati di altri test sono inconcludenti o quando è necessario confermare una diagnosi sospetta. Durante queste prove, il paziente viene esposto gradualmente all’allergene sospetto in un ambiente medico controllato. Ad esempio, in caso di sospetta allergia alimentare, il paziente può ingerire piccole quantità del cibo sotto stretta supervisione, monitorando attentamente eventuali reazioni. Questo test viene eseguito con estrema cautela, poiché esiste il rischio di scatenare una reazione allergica grave. Il medico è sempre pronto a intervenire con farmaci appropriati, come antistaminici o epinefrina, in caso di emergenza. Le prove di sfida allergica sono considerate il “gold standard” per diagnosticare allergie alimentari, ma vengono utilizzate solo quando necessario, data la loro complessità e i rischi associati. Queste prove offrono una diagnosi definitiva e aiutano a elaborare un piano di gestione specifico e sicuro per il paziente.

Una volta completata la valutazione, il medico allergologo utilizzerà le informazioni raccolte per formulare una diagnosi precisa e sviluppare un piano di gestione delle allergie personalizzato, che può includere farmaci, evitamento degli allergeni, immunoterapia o altri interventi mirati.


Istituto IDE: Trattamenti per la cura delle Allergie a Milano

Il trattamento delle allergie cutanee può variare a seconda della gravità dei sintomi e delle cause sottostanti. 

Ecco una panoramica dei principali approcci terapeutici più utilizzati dai professionisti dell’Istituto Dermatologico IDE di Milano:

  1. Farmaci Antistaminici: Gli antistaminici sono farmaci progettati per contrastare gli effetti dell’istamina, una sostanza chimica prodotta dal sistema immunitario in risposta agli allergeni. Questi farmaci sono disponibili in diverse forme, tra cui compresse, capsule, sciroppi e spray nasali, e agiscono riducendo sintomi comuni delle allergie come prurito, starnuti e congestione nasale.
  2. Corticosteroidi Nasali: Questi farmaci sono specificamente formulati per ridurre l’infiammazione nella mucosa nasale, alleviando così la congestione e altri sintomi nasali associati alle allergie. Essi possono essere somministrati tramite spray nasali e sono spesso raccomandati per l’uso a lungo termine per il controllo efficace dei sintomi allergici
  3. Broncodilatatori: Questi farmaci sono utilizzati per rilassare i muscoli delle vie respiratorie, migliorando così il flusso d’aria e facilitando la respirazione nei pazienti con asma allergico o altre condizioni respiratorie correlate alle allergie. Sono disponibili in varie forme, tra cui inalatori e nebulizzatori, e possono essere utilizzati per il sollievo rapido dei sintomi o come parte di una terapia di mantenimento a lungo termine.
  4. Antileucotrienici: Questi farmaci agiscono bloccando l’azione dei leucotrieni, sostanze chimiche coinvolte nella risposta infiammatoria del corpo alle allergie e all’asma. Sono prescritti principalmente per prevenire attacchi di asma allergico e ridurre l’infiammazione nelle vie respiratorie, contribuendo così a controllare i sintomi allergici.
  5. Immunoterapia (Desensibilizzazione Allergica): Questo trattamento mira a ridurre la sensibilità del sistema immunitario agli allergeni esponendo il paziente a dosi controllate dell’allergene responsabile della reazione. L’immunoterapia può essere somministrata tramite iniezioni sottocutanee o compresse sublinguali e richiede un impegno a lungo termine per ottenere risultati duraturi.
  6. Decongestionanti: Questi farmaci sono utilizzati per ridurre la congestione nasale e il gonfiore delle mucose nelle vie respiratorie, facilitando la respirazione. Possono essere disponibili in diverse forme, tra cui compresse, spray nasali e gocce nasali, e sono spesso utilizzati insieme ad altri farmaci per il trattamento dei sintomi allergici.
  7. Anticolinergici Nasali: Questi farmaci agiscono riducendo la produzione di muco nelle vie respiratorie, contribuendo così a ridurre la congestione nasale associata alle allergie. Possono essere utilizzati come parte di un regime terapeutico per il controllo dei sintomi nasali allergici.
  8. Terapia Biologica: Questi farmaci biologici mirano a bloccare specifiche vie immunologiche coinvolte nelle reazioni allergiche gravi e difficilmente controllabili. Sono spesso prescritti per pazienti con allergie severe o resistenti agli altri trattamenti convenzionali.
  9. Emollienti e Idratanti: Mantenere la pelle ben idratata può contribuire a ridurre l’irritazione e a migliorare la funzione barriera della pelle. Gli emollienti, come creme, lozioni o oli, possono aiutare a mantenere la pelle idratata e a prevenire la secchezza cutanea associata alle allergie.
  10. Antipruriginosi: Alcuni farmaci antipruriginosi possono essere utilizzati per alleviare il prurito intenso associato alle allergie cutanee. Questi possono includere antistaminici più potenti o agenti topici specifici per il prurito.
  11. Evitamento degli Allergeni: Quando possibile, è importante identificare e evitare gli allergeni che scatenano le reazioni cutanee. Questo potrebbe significare modificare la dieta, utilizzare detergenti e cosmetici ipoallergenici, evitare contatto con materiali irritanti o allergenici, e adottare altre misure per ridurre l’esposizione agli allergeni.
  12. Terapia Fototerapica (Fototerapia): Questo trattamento coinvolge l’esposizione controllata della pelle a specifiche lunghezze d’onda della luce ultravioletta per ridurre l’infiammazione e migliorare i sintomi delle allergie cutanee, come l’eczema. La fototerapia può essere prescritta in casi di allergie cutanee gravi o resistenti ad altri trattamenti.
  13. Terapia Immunosoppressiva: In alcuni casi di allergie cutanee gravi o resistenti al trattamento, possono essere prescritti farmaci immunosoppressori per sopprimere la risposta immunitaria e ridurre l’infiammazione della pelle. Questi farmaci possono comportare rischi e devono essere utilizzati sotto stretta supervisione medica.
  14. Consultazione Dermatologica: Per una gestione efficace delle allergie cutanee, è essenziale ricorrere ad una visita dermatologica o allergologica. Infatti, come visto, le reazioni allergiche possono coinvolgere anche la nostra pelle; in questi casi è opportuno fare riferimento alla dermatologia allergologica. Questi specialisti possono valutare la condizione della pelle, identificare le cause sottostanti delle reazioni cutanee e sviluppare un piano di trattamento personalizzato per il controllo dei sintomi e il miglioramento della qualità della vita del paziente.

L’efficace trattamento delle allergie è fondamentale per alleviare i sintomi debilitanti e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da queste condizioni. 

Attraverso una combinazione di farmaci, terapie mirate e interventi preventivi, è possibile gestire con successo le reazioni allergiche, riducendo al minimo il disagio e prevenendo complicazioni gravi.


PATOLOGIE INERENTI ALL’ALLERGIA


Clinica IDE: Terapia Chirurgica delle Allergie a Milano

La terapia chirurgica delle allergie è di solito riservata per casi specifici e limitati. 

Non esiste una procedura chirurgica standard per trattare le allergie in generale, ma ci sono alcuni interventi chirurgici che possono essere considerati in determinate circostanze. 

Ecco alcuni esempi:

  • Chirurgia delle Polipi Nasali: La rimozione chirurgica dei polipi nasali è una procedura indicata per i pazienti che soffrono di ostruzione nasale persistente, congestione cronica e difficoltà respiratorie dovute alla presenza di polipi. Questi polipi sono escrescenze benigne del tessuto mucoso che riveste le cavità nasali, spesso associate a infiammazione cronica o allergie respiratorie. Il trattamento chirurgico, noto come polipectomia nasale, viene solitamente eseguito utilizzando tecniche minimamente invasive, come l’endoscopia nasale. Durante l’intervento, il chirurgo utilizza strumenti endoscopici per accedere alle cavità nasali e rimuovere i polipi senza incisioni esterne. La rimozione dei polipi non solo migliora il flusso d’aria nasale e riduce la congestione, ma può anche alleviare sintomi allergici come la rinite cronica e migliorare l’olfatto. Sebbene la polipectomia sia efficace, è importante notare che i polipi possono riformarsi nel tempo, specialmente in individui con allergie persistenti o asma, e potrebbe essere necessario un trattamento medico continuo per prevenire recidive.
  • Chirurgia dei Seni Paranasali: Nei pazienti con sinusite cronica grave o ricorrente che non risponde ai trattamenti farmacologici, come antibiotici, corticosteroidi e irrigazioni nasali, la chirurgia endoscopica dei seni paranasali rappresenta un’opzione terapeutica efficace. Questa procedura, chiamata FESS (Functional Endoscopic Sinus Surgery), mira a rimuovere il tessuto infiammato, ostruito o infetto all’interno dei seni paranasali per ripristinare il normale drenaggio del muco. Durante l’intervento, il chirurgo utilizza un endoscopio per visualizzare le cavità nasali e rimuovere con precisione le ostruzioni senza necessità di incisioni esterne. Il trattamento è particolarmente indicato per pazienti con sinusite cronica associata a allergie, in cui l’infiammazione dei seni paranasali contribuisce a peggiorare i sintomi. La chirurgia può migliorare significativamente la qualità della vita del paziente, riducendo la frequenza e la gravità delle infezioni sinusali, migliorando la respirazione e alleviando la pressione e il dolore facciale. Tuttavia, è essenziale una gestione a lungo termine delle allergie sottostanti per prevenire recidive.
  • Chirurgia Correttiva del Setto Nasale: La settoplastica è un intervento chirurgico progettato per correggere una deviazione del setto nasale, una condizione in cui la parete ossea e cartilaginea che separa le due narici è spostata lateralmente, causando ostruzione nasale. Questa deviazione può peggiorare i sintomi delle allergie respiratorie, rendendo difficile la respirazione e aumentando il rischio di infezioni nasali e sinusali ricorrenti. Durante la settoplastica, il chirurgo accede al setto attraverso le narici e rimuove o riposiziona le porzioni deviate per creare una struttura nasale più allineata. Questa procedura non solo migliora il flusso d’aria nasale, ma può anche potenziare l’efficacia di altri trattamenti allergici, come l’uso di spray nasali o irrigazioni. La correzione del setto nasale è spesso raccomandata in combinazione con altre procedure, come la riduzione dei turbinati, per massimizzare i benefici. Sebbene l’intervento sia generalmente sicuro e ben tollerato, il paziente può avvertire gonfiore e congestione temporanei durante il periodo di recupero.
  • Chirurgia del Turbinato: La chirurgia del turbinato è un trattamento mirato alla riduzione delle dimensioni dei turbinati nasali, strutture ossee coperte di tessuto mucoso all’interno della cavità nasale che possono ingrossarsi a causa di infiammazione cronica, allergie o altre condizioni. I turbinati ingrossati possono causare ostruzione nasale, congestione persistente e difficoltà respiratorie. La riduzione chirurgica, nota come turbinectomia o turbinoplastica, può essere eseguita utilizzando tecniche avanzate, come la radiofrequenza, il laser o la microdebrider, che riducono il volume dei turbinati senza danneggiare il tessuto circostante. Questo intervento è minimamente invasivo e viene spesso effettuato in regime ambulatoriale. La chirurgia del turbinato può alleviare significativamente i sintomi allergici e migliorare la qualità della vita del paziente, permettendo una respirazione più agevole e riducendo la necessità di farmaci nasali. Tuttavia, è importante gestire le allergie sottostanti per mantenere i benefici a lungo termine.
  • Chirurgia Oculare: In casi estremi di congiuntivite allergica grave o allergie oculari persistenti che non rispondono ai trattamenti farmacologici convenzionali, possono essere considerate procedure chirurgiche per alleviare i sintomi e correggere eventuali anomalie oculari. Ad esempio, nei pazienti con congiuntivite allergica cronica che provoca cicatrici sulla congiuntiva o cheratite (infiammazione della cornea), può essere necessaria una chirurgia ricostruttiva per riparare i danni tissutali e preservare la vista. Inoltre, in alcuni pazienti, la rimozione chirurgica di lesioni oculari correlate, come pinguecole o pterigi (escrescenze della congiuntiva), può alleviare il disagio e migliorare l’estetica dell’occhio. Sebbene tali interventi siano rari e riservati a casi gravi, rappresentano un’opzione preziosa per pazienti con sintomi debilitanti che influiscono sulla funzione oculare e sulla qualità della vita. È fondamentale un’accurata valutazione preoperatoria per determinare la necessità e la fattibilità dell’intervento.

È importante notare che la chirurgia non è sempre necessaria o appropriata per trattare le allergie e che dovrebbe essere considerata solo dopo aver esaurito le opzioni di trattamento meno invasive e solo se c’è una chiara indicazione clinica. 

La decisione di sottoporsi a un intervento chirurgico deve essere presa in collaborazione con un medico specialista, come un otorinolaringoiatra o un allergologo, dopo una valutazione approfondita della condizione del paziente e dei suoi sintomi.


Patologie Dermatologiche associate all’Allergia

Le patologie dermatologiche correlate alle allergie possono manifestarsi in varie forme e possono coinvolgere diversi aspetti della pelle. 

Ecco alcuni esempi:

  • Dermatite da Contatto Allergica: La dermatite da contatto allergica è una condizione in cui la pelle reagisce a una sostanza specifica (allergene) che scatena una risposta immunitaria locale. Questo tipo di dermatite si manifesta in genere nelle aree della pelle che sono venute a diretto contatto con l’allergene, come metalli (ad esempio il nichel), prodotti chimici, cosmetici o profumi. I sintomi includono arrossamento, gonfiore, prurito intenso e, nei casi più gravi, la formazione di vesciche o piaghe aperte. Il prurito può portare a grattarsi eccessivamente, aumentando il rischio di infezioni secondarie. La diagnosi richiede spesso test specifici, come il patch test, per identificare la sostanza scatenante. Una volta identificato l’allergene, è fondamentale evitare ulteriori esposizioni per prevenire recidive. Il trattamento comprende l’applicazione di corticosteroidi topici per ridurre l’infiammazione, l’uso di emollienti per proteggere la barriera cutanea e, nei casi più gravi, antistaminici o corticosteroidi sistemici per alleviare i sintomi.
  • Eczema (Dermatite Atopica): L’eczema, noto anche come dermatite atopica, è una condizione infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da episodi ricorrenti di pelle secca, prurito intenso, arrossamenti e desquamazione. Questa condizione è spesso associata a una predisposizione genetica e può essere aggravata da allergie alimentari, allergeni ambientali come acari della polvere o pollini, e pelo di animali domestici. Il prurito persistente può essere debilitante e portare a grattarsi continuamente, causando ulteriore irritazione e, nei casi più gravi, infezioni cutanee. Le lesioni da eczema possono apparire in diverse parti del corpo, come il viso, il collo, le mani e le pieghe della pelle, e la loro gravità può variare notevolmente da persona a persona. Il trattamento si basa su una combinazione di terapie, tra cui l’applicazione di emollienti per mantenere la pelle idratata, corticosteroidi topici per ridurre l’infiammazione e farmaci immunomodulanti come il tacrolimus o il pimecrolimus. Nei casi più gravi, possono essere necessari trattamenti sistemici, come immunosoppressori o terapie biologiche.
  • Urticaria: L’orticaria è una reazione cutanea che si manifesta con la comparsa improvvisa di protuberanze pruriginose, arrossate o di colore della pelle, che possono variare in dimensioni e forma. Le lesioni cutanee possono scomparire e riapparire in altre parti del corpo nel corso di ore o giorni. Le cause più comuni includono allergie alimentari (ad esempio a frutta a guscio o crostacei), farmaci (come antibiotici o FANS) e punture di insetti. L’orticaria può essere classificata come acuta, quando i sintomi durano meno di sei settimane, o cronica, se persistono per un periodo più lungo. Il prurito associato può essere intenso e influire significativamente sulla qualità della vita del paziente. Il trattamento comprende l’uso di antistaminici per alleviare il prurito e ridurre l’infiammazione, corticosteroidi nei casi gravi e, nei pazienti con orticaria cronica, farmaci biologici come l’omalizumab per controllare i sintomi.
  • Angioedema: L’angioedema è una reazione allergica che si manifesta con gonfiori profondi e diffusi nella pelle e nelle mucose, spesso associati all’orticaria. Le aree comunemente colpite includono il viso, le labbra, le palpebre, la lingua e la gola. Nei casi più gravi, il gonfiore della gola o della lingua può causare difficoltà respiratorie, richiedendo un intervento medico immediato. L’angioedema può essere causato da allergie alimentari, farmaci (come ACE-inibitori), punture di insetti o, più raramente, da condizioni ereditarie. I sintomi possono includere dolore o tensione nella zona colpita e una sensazione di pressione o pesantezza. Il trattamento si basa sulla gravità della condizione e può includere antistaminici, corticosteroidi e, nei casi di emergenza, epinefrina per trattare i sintomi potenzialmente letali.
  • Dermatite da Dermatofiti: La dermatite da dermatofiti è una condizione cutanea causata da un’infezione fungina superficiale, che può svilupparsi in persone con sensibilità o allergie ai funghi. I sintomi tipici includono aree di pelle arrossata, pruriginosa e desquamante, spesso con un bordo rialzato che può apparire come un anello. Questa condizione può colpire diverse parti del corpo, tra cui il cuoio capelluto, il tronco, le mani e i piedi, e in alcuni casi può causare vesciche o ulcerazioni. La dermatite da dermatofiti è più comune in ambienti caldi e umidi o dopo il contatto con superfici contaminate, come piscine o spogliatoi. Il trattamento prevede l’uso di antimicotici topici, come creme a base di clotrimazolo o terbinafina, e, nei casi più gravi o diffusi, farmaci antimicotici orali. È essenziale mantenere una buona igiene per prevenire la reinfezione.
  • Dermatite da Dermatofagi (Scabbia): La dermatite da dermatofagi, comunemente nota come scabbia, è causata dall’infestazione da parte degli acari della pelle Sarcoptes scabiei. Questa condizione provoca un’eruzione cutanea pruriginosa, con piccole protuberanze rosse e solchi caratteristici che indicano il percorso degli acari sotto la pelle. Il prurito è particolarmente intenso di notte, causando insonnia e disagio significativo. Sebbene non sia una vera allergia, la sensibilizzazione agli acari e alle loro escrezioni può aggravare i sintomi. Il trattamento prevede l’applicazione di farmaci antiscabbia topici, come la permetrina o il benzoato di benzile, su tutto il corpo, compreso il cuoio capelluto e i piedi. Nei casi più gravi o persistenti, possono essere prescritti farmaci orali, come l’ivermectina. È fondamentale trattare anche i contatti stretti del paziente e disinfettare gli indumenti, la biancheria da letto e gli oggetti personali per prevenire la reinfestazione.

Le patologie dermatologiche correlate alle allergie rappresentano un insieme variegato di condizioni che possono influire significativamente sulla qualità della vita del paziente.

Sebbene ciascuna di esse presenti caratteristiche uniche, un elemento comune è l’importanza di una diagnosi tempestiva e accurata per identificare le cause scatenanti.

La gestione efficace spesso richiede un approccio multidisciplinare, che combina terapie farmacologiche, interventi comportamentali e strategie preventive per ridurre l’esposizione agli allergeni.

Un trattamento adeguato e una buona educazione del paziente possono contribuire a migliorare i sintomi e a prevenire recidive, favorendo una migliore qualità di vita.


Prognosi delle Allergie

La prognosi delle allergie varia notevolmente in base alla gravità dei sintomi, al tipo di allergene coinvolto e alla risposta individuale al trattamento. 

In generale, molte allergie possono essere gestite efficacemente con un trattamento adeguato e misure preventive, consentendo alle persone di condurre una vita normale e scongiurando gravi complicazioni. 

Tuttavia, alcune allergie possono essere più complesse da gestire e possono richiedere un controllo più rigoroso per evitare situazioni pericolose.

Ecco alcuni punti chiave sulla prognosi delle allergie:

  • Allergie Respiratorie (come Rinite Allergica e Asma): La prognosi delle allergie respiratorie è generalmente favorevole, a condizione che vengano gestite correttamente. La rinite allergica, che si manifesta con sintomi come congestione nasale, starnuti, prurito e secrezione, può essere ben controllata con l’uso di antistaminici orali, corticosteroidi nasali e decongestionanti. Nei casi più gravi, possono essere necessarie terapie immunologiche come l’immunoterapia allergene-specifica (desensibilizzazione), che può ridurre significativamente la sensibilità agli allergeni nel tempo. L’asma allergico, d’altra parte, può presentare una maggiore complessità, poiché coinvolge l’infiammazione delle vie respiratorie che può portare a difficoltà respiratorie, tosse e respiro sibilante. Il trattamento dell’asma allergico include broncodilatatori a breve termine per il sollievo immediato dei sintomi e corticosteroidi inalatori per il controllo a lungo termine dell’infiammazione. Tuttavia, se l’esposizione agli allergeni persiste, come polline, peli di animali o acari della polvere, i sintomi possono peggiorare, portando a complicazioni come infezioni sinusali ricorrenti, polipi nasali o riacutizzazioni asmatiche che richiedono ricoveri ospedalieri. Un monitoraggio regolare, l’adesione al trattamento e la modifica dell’ambiente domestico per ridurre l’esposizione agli allergeni sono essenziali per mantenere un controllo ottimale e migliorare la qualità della vita.
  • Allergie Alimentari: La prognosi per le allergie alimentari varia notevolmente a seconda del tipo di allergene coinvolto, della gravità delle reazioni e dell’età del paziente. Ad esempio, alcune allergie alimentari comuni nei bambini, come quelle al latte vaccino e alle uova, tendono a risolversi con il tempo, con molti bambini che sviluppano tolleranza entro l’adolescenza. Tuttavia, altre allergie, come quelle alle arachidi, ai frutti a guscio, ai crostacei e ai pesci, sono spesso più persistenti e possono durare tutta la vita. Per alcune persone, anche una minima esposizione all’allergene può causare reazioni gravi, come l’anafilassi, che rappresenta un’emergenza medica e richiede un trattamento immediato con epinefrina. La gestione delle allergie alimentari richiede un rigoroso evitamento degli allergeni identificati, spesso accompagnato dalla necessità di leggere attentamente le etichette degli alimenti e di informare ristoranti o scuole delle restrizioni alimentari. Gli sviluppi nella terapia immunologica, come la desensibilizzazione orale, offrono nuove speranze per aumentare la tolleranza a piccoli dosaggi di allergeni in modo controllato. Tuttavia, una vigilanza costante è necessaria per prevenire reazioni accidentali e garantire la sicurezza. La collaborazione con allergologi e dietisti è fondamentale per garantire una dieta equilibrata e nutrizionalmente adeguata.
  • Allergie Cutanee: Le allergie cutanee, come la dermatite da contatto, l’eczema atopico e l’orticaria, possono avere una prognosi favorevole quando vengono gestite in modo appropriato. La dermatite da contatto allergica si verifica quando la pelle viene a contatto con sostanze specifiche, come metalli, profumi o detergenti, causando arrossamento, gonfiore, prurito e talvolta formazione di vesciche. Una volta identificato l’allergene attraverso test come il patch test, l’evitamento di ulteriori esposizioni può prevenire recidive. L’uso di corticosteroidi topici e creme emollienti aiuta a ridurre i sintomi acuti e a riparare la barriera cutanea. L’eczema atopico, essendo una condizione cronica, richiede una gestione a lungo termine che combina idratazione regolare, terapie antinfiammatorie e strategie per evitare i fattori scatenanti, come gli allergeni ambientali e lo stress. Nei casi più gravi, possono essere necessari immunosoppressori sistemici o terapie biologiche per controllare l’infiammazione persistente. L’orticaria, che si manifesta con protuberanze rosse o bianche pruriginose sulla pelle, può essere acuta o cronica. Mentre l’orticaria acuta spesso si risolve spontaneamente con l’uso di antistaminici, la forma cronica può richiedere un trattamento più complesso, inclusi corticosteroidi o farmaci biologici come l’omalizumab. Sebbene le allergie cutanee possano essere ben controllate, una sensibilizzazione continua agli allergeni o una gestione inadeguata può portare a complicazioni come infezioni cutanee secondarie, cicatrici permanenti o un impatto negativo sulla qualità della vita del paziente. La consulenza dermatologica regolare è essenziale per ottimizzare i risultati e prevenire complicanze a lungo termine.

In generale, una diagnosi precoce, un trattamento appropriato e un’adeguata educazione del paziente sulle misure preventive sono fondamentali per ottenere una prognosi favorevole nelle allergie. 

È importante consultare un medico allergologo o un dermatologo esperto per una valutazione accurata e un piano di gestione personalizzato.


Problematiche correlate all’Allergia se non trattata Correttamente

Le allergie, se non trattate correttamente, possono portare a una serie di rischi e complicazioni. 

Ecco alcuni dei rischi associati alle allergie non curate:

  1. Progressione della Malattia: Senza un trattamento adeguato e un monitoraggio continuo, le allergie possono peggiorare progressivamente nel tempo. Ad esempio, una rinite allergica non trattata può evolvere in una condizione cronica che coinvolge non solo il naso ma anche le vie respiratorie inferiori, portando allo sviluppo di asma allergico. In caso di asma non controllata, gli episodi di attacchi asmatici possono diventare più frequenti, più intensi e più difficili da gestire, causando un danno cumulativo ai polmoni e una riduzione della funzionalità respiratoria. Questo può portare a una diminuzione della tolleranza all’attività fisica e, nei casi più gravi, a una dipendenza da farmaci o dispositivi respiratori. Inoltre, una sensibilizzazione crescente agli allergeni può ampliare lo spettro delle sostanze che causano reazioni allergiche, rendendo ancora più difficile evitare i fattori scatenanti.
  2. Qualità della Vita Ridotta: Le allergie, anche quando non sono pericolose per la vita, possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente. Sintomi persistenti come prurito incessante, starnuti ripetuti, congestione nasale cronica, eruzioni cutanee o difficoltà respiratorie possono interferire con il sonno, la concentrazione e l’energia complessiva del paziente. Questa condizione di disagio costante può portare a una riduzione della produttività lavorativa o scolastica, a un’incapacità di partecipare ad attività sociali o ricreative e a una sensazione generale di stanchezza e insoddisfazione. Nei bambini, le allergie possono influire sullo sviluppo sociale ed emotivo, limitando la partecipazione ad attività fisiche e sportive o causando isolamento sociale.
  3. Complicazioni Respiratorie: Le allergie respiratorie non trattate possono predisporre a complicazioni gravi e talvolta pericolose per la vita. Nei pazienti con asma allergico, l’infiammazione cronica delle vie respiratorie può portare a un restringimento permanente delle vie aeree, noto come rimodellamento bronchiale, che riduce irreversibilmente la capacità polmonare. Inoltre, i pazienti con allergie respiratorie sono a maggior rischio di infezioni secondarie, come bronchite cronica o polmonite, a causa della ridotta capacità del sistema respiratorio di eliminare muco e patogeni. Nei casi più gravi, possono verificarsi episodi di insufficienza respiratoria acuta che richiedono cure intensive, come la ventilazione meccanica.
  4. Rischio di Anafilassi: L’anafilassi rappresenta una delle complicazioni più gravi e pericolose delle allergie. È una reazione allergica sistemica che si manifesta rapidamente e può colpire più organi e sistemi, compresi il sistema respiratorio, cardiovascolare e gastrointestinale. I sintomi iniziali possono includere prurito generalizzato, orticaria, gonfiore delle labbra e della gola, ma possono progredire rapidamente verso difficoltà respiratorie gravi, abbassamento critico della pressione sanguigna, shock e perdita di coscienza. Nei casi più gravi, l’anafilassi può portare a insufficienza multiorgano e morte. Il trattamento immediato con epinefrina è essenziale per salvare la vita del paziente, e una volta superata la crisi, il paziente deve essere monitorato attentamente per evitare una possibile ricorrenza dei sintomi.
  5. Infezioni Cutanee: Le allergie cutanee, come l’eczema atopico o la dermatite da contatto, possono compromettere la funzione di barriera della pelle, rendendola più vulnerabile a infezioni batteriche o fungine. Il prurito cronico porta spesso a grattarsi, causando microlesioni che fungono da porte d’ingresso per microrganismi patogeni. Le infezioni cutanee batteriche, come l’impetigine, possono causare ulteriori irritazioni, dolore e diffusione dell’infezione ad altre aree del corpo. Nei casi più gravi, le infezioni non trattate possono estendersi ai tessuti più profondi, causando cellulite o ascessi, e richiedere antibiotici sistemici o interventi chirurgici. L’infezione fungina può complicare ulteriormente la condizione, prolungando il tempo di guarigione e aumentando il disagio.
  6. Impatto sulla Salute Mentale: Le allergie croniche possono avere un impatto profondo e duraturo sulla salute mentale del paziente. Il disagio costante causato dai sintomi fisici, combinato con la frustrazione legata alla gestione delle allergie e al tentativo di evitare gli allergeni, può portare a un aumento dei livelli di stress e ansia. La sensazione di isolamento sociale, dovuta all’incapacità di partecipare pienamente alle attività quotidiane o alla necessità di evitare determinati ambienti, può contribuire allo sviluppo di depressione. Nei bambini, le allergie non trattate possono influenzare negativamente la loro autostima e le loro interazioni sociali, mentre negli adulti, le allergie possono portare a difficoltà relazionali o professionali. Affrontare sia gli aspetti fisici che emotivi delle allergie è essenziale per garantire un benessere generale a lungo termine.

Pertanto, è fondamentale cercare un trattamento appropriato per le allergie e seguire le indicazioni del medico per prevenire o gestire efficacemente questi rischi e complicazioni.

Un’adeguata gestione delle allergie può migliorare notevolmente la qualità della vita e ridurre il rischio di conseguenze gravi.


FAQ sull’Allergia

La seguente tabella raccoglie domande sull’allergia, fornendo una panoramica completa sui sintomi, le cause, i fattori di rischio, le modalità di diagnosi e le opzioni di trattamento per questa condizione molto diffusa.

DomandeRisposte
Cos’è un’allergia?Una reazione anomala del sistema immunitario a sostanze normalmente innocue, come polline, alimenti o polvere.
Quali sono le allergie più comuni?Allergie alimentari, respiratorie (polline, acari), da contatto (nichel), farmacologiche e alle punture di insetto.
Quali sono i sintomi principali di un’allergia?Starnuti, prurito, gonfiore, rash cutaneo, difficoltà respiratorie, lacrimazione, diarrea o vomito, a seconda del tipo di allergia.
Cosa causa le allergie?Una risposta immunitaria a sostanze estranee chiamate allergeni, come polline, polvere, muffa, alimenti o farmaci.
Chi può sviluppare un’allergia?Chiunque può sviluppare un’allergia, ma sono più comuni in persone con una predisposizione genetica o in ambienti particolarmente allergizzanti.
Come si diagnostica un’allergia?Attraverso anamnesi, test cutanei (prick test), test sierologici (IgE specifiche) o di provocazione.
Qual è il trattamento per le allergie?Antistaminici, corticosteroidi, immunoterapia (vaccini allergologici) e misure di evitamento dell’allergene.
Cosa sono gli antistaminici?Farmaci che bloccano l’azione dell’istamina, riducendo i sintomi allergici come prurito e congestione nasale.
Le allergie possono essere curate definitivamente?Alcune possono migliorare con l’immunoterapia specifica, ma la maggior parte richiede una gestione continua dei sintomi.
Qual è la differenza tra intolleranza e allergia?L’intolleranza non coinvolge il sistema immunitario, mentre l’allergia è una reazione immunitaria agli allergeni.
Che cos’è lo shock anafilattico?Una grave reazione allergica sistemica potenzialmente letale, che richiede un intervento medico immediato con adrenalina.
Come si previene uno shock anafilattico?Evitando l’esposizione agli allergeni noti e portando sempre con sé un autoiniettore di adrenalina se prescritto.
Cosa fare in caso di reazione allergica grave?Somministrare adrenalina (se prescritta) e chiamare immediatamente il 118 o l’emergenza medica.
Gli allergici possono fare sport?Sì, con le dovute precauzioni, come evitare esercizi all’aperto durante la stagione dei pollini o usare inalatori se asmatici.
Cos’è l’immunoterapia allergenica?Un trattamento che espone gradualmente il sistema immunitario all’allergene per ridurre la sensibilità nel tempo.
Quanto dura l’immunoterapia allergenica?Generalmente dai 3 ai 5 anni, ma i benefici possono durare anche dopo il termine del trattamento.
Quali alimenti causano più allergie?Latte, uova, arachidi, noci, pesce, crostacei, soia e grano sono gli alimenti più comuni.
Un bambino allergico può superare l’allergia?Sì, alcune allergie, come quelle a latte o uova, possono risolversi con l’età, mentre altre, come quella alle arachidi, tendono a persistere.
Cosa sono gli allergeni crociati?Sostanze che causano reazioni allergiche in persone già sensibili a un allergene simile, come polline e alcuni alimenti.
Gli allergici devono evitare i vaccini?No, ma è importante segnalare le allergie per valutare il rischio di reazioni e adottare precauzioni se necessarie.
Esiste una stagionalità per le allergie?Sì, le allergie ai pollini sono stagionali, mentre altre, come quelle agli acari, possono essere presenti tutto l’anno.
Come si affrontano le allergie stagionali?Con farmaci preventivi come antistaminici, decongestionanti e, se necessario, immunoterapia.
Cosa fare per ridurre gli allergeni in casa?Mantenere la casa pulita, usare aspirapolvere con filtro HEPA, ridurre l’umidità per prevenire muffe e lavare regolarmente lenzuola e tende.
Quali sono le allergie respiratorie più comuni?Allergie a pollini, acari della polvere, muffe, peli di animali e fumo.
Qual è la relazione tra allergie e asma?Le allergie respiratorie possono scatenare o peggiorare i sintomi dell’asma allergica.
I bambini con allergie hanno più infezioni?Possono avere un sistema immunitario più sensibile, ma le allergie in sé non causano infezioni.
L’allergia può comparire in età adulta?Sì, anche gli adulti possono sviluppare allergie, spesso a seguito di cambiamenti ambientali o esposizione prolungata agli allergeni.
Esistono test fai-da-te affidabili per le allergie?I test domiciliari non sono considerati affidabili; è preferibile rivolgersi a un allergologo per una diagnosi accurata.
Cosa sono i test cutanei per le allergie?Sono test che esaminano la reazione della pelle a diversi allergeni applicati o iniettati superficialmente.
Come influisce lo stile di vita sulle allergie?Uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata, attività fisica regolare e riduzione dello stress, può migliorare la gestione delle allergie.



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